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    La Sezione è intitolata al generale C.A. (r.o.) CC Eraldo PUDDU, nato a Pula il 25 novembre 1926 e deceduto in Cagliari il 17 settembre 2011, il quale:

      arruolatosi nel 1949, prestò servizio in Cagliari quale sottotenente di fanteria (60° rgt.); collocato in congedo nel 1950, fu richiamato in servizio nel 1951 ed assegnato al Gruppo CC di Nùoro per il successivo passaggio nel ruolo di complemento dell’arma dei carabinieri; transitato nel 1958 nel servizio permanente effettivo, andò in congedo nel 1980 con il grado di tenente colonnello;

      da Tenente, comandante della tenenza di Bosa (SS), con D.P.R. datato 29 agosto 1965 venne insignito di Medaglia d’argento al valor militare con la motivazione:

“ Comandante di Tenenza in zona particolarmente sensibile ai fini della sicurezza pubblica, nel quadro di complesso servizio attuato per la cattura di pericolosissimi fuorilegge, autori di gravi delitti contro la persona ed il patrimonio, capeggiava una pattuglia motorizzata che, venuta a contatto con i malfattori, sosteneva lungo e cruento conflitto a fuoco, conclusosi con l’uccisione di un bandito colpito da numerosi mandati di cattura e gravato da taglia di cinque milioni. Nel corso del conflitto, dimostrando preclari doti di comandante, con decisione e sprezzo del pericolo si esponeva più volte al fuoco e trascinava col suo esempio gli uomini all’azione.”

(San Leonardo di Santulussurgiu, Cagliari, 7 aprile 1965)

      iscritto nel 1980 nel Ruolo d’Onore, è stato promosso colonnello, generale di brigata, generale di Divisione ed infine, nel 2003, generale di Corpo d’Armata;

      nel 1986 promosse e realizzò la costituzione della Sezione ANC di Pula e sempre ne fu fervente animatore;

      dal 1985 al 1987 fu Sindaco in un momento storico particolarmente importante e difficile per la comunità pulese che andava trasformando la tradizionale agricoltura in nuova imprenditoria agricola basata sulle coltivazioni in serra e che acquisiva nel contempo una mentalità turistica; lasciò l’incarico per motivi di salute.

Come carabiniere e come amministratore locale è stato sempre considerato  - dalle vecchie e dalle nuove generazioni -  un esempio di rettitudine morale e con tutti ha mantenuto fino all’ultimo ottimali relazioni sociali per le quali era ritenuto, a buon diritto, un maestro di vita.


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